IL TRAUMA

Il trauma è un’esperienza estremamente intensa che può causare significativo stress e sofferenza.

Esso può manifestarsi in seguito a vari eventi, tra cui incidenti, malattie, disastri naturali e diversi tipi di abuso: fisico, emotivo, psicologico e sessuale.

È importante distinguere tra il trauma di tipo 1, legato a singoli eventi traumatici, e il trauma di tipo 2, derivante da esperienze prolungate di abuso o stress cronico.

Le persone, soprattutto i bambini, possono trovare difficile superare tali esperienze e ritrovare serenità e felicità anche molti anni dopo l’evento (Schore, 2001; van der Kolk, 2014).

Tipologie di trauma e abuso

  1. Trauma Fisico: Deriva da danni fisici al corpo causati da incidenti, violenza o malattie. Un bambino che viene colpito o ferito può sviluppare paure e problemi di fiducia verso gli altri (Perry & Pollard, 1998).
  2. Trauma Emotivo: È causato da esperienze che minacciano la stabilità emotiva di una persona. Un bambino che viene costantemente criticato o ignorato può crescere sentendosi inutile o non amato (Miller, 1998).
  3. Trauma Psicologico: Deriva da esperienze che minacciano la salute mentale di una persona. Può includere situazioni di grave stress o di abuso emotivo che portano a sentimenti di impotenza e disperazione (Herman, 1997).
  4. Abuso Sessuale: È quando una persona subisce comportamenti sessuali indesiderati. Questo tipo di abuso è particolarmente dannoso perché colpisce profondamente la psiche e il corpo della vittima (van der Kolk, 2014).
  5. Negligenza: È quando un bambino non riceve le cure e l’attenzione di cui ha bisogno. Questo può portare a sentimenti di abbandono e a difficoltà nel formare relazioni sane in futuro (Glaser, 2000).

Alice Miller: capire il trauma

Alice Miller è stata una psicoterapeuta svizzera molto importante che ha studiato tanto il tema degli abusi emotivi e psicologici.

Nei suoi libri, come “La rivolta del corpo“, ha spiegato come le esperienze brutte vissute durante l’infanzia possano influenzare profondamente il modo di pensare e di comportarsi quando si diventa grandi (Miller, 1981).

Secondo Alice Miller, spesso l’educazione tradizionale obbliga i bambini a comportarsi come vogliono i genitori, ignorando i loro veri sentimenti e bisogni.

Questo può causare traumi nascosti che si manifestano più tardi nella vita sotto forma di depressione, ansia e comportamenti autodistruttivi.

Ad esempio, se un bambino viene continuamente sgridato per aver mostrato le sue emozioni, potrebbe crescere pensando che esprimere i propri sentimenti sia sbagliato.

Questo potrebbe portarlo, da adulto, a sentirsi triste o ansioso senza sapere perché (Miller, 1981).

Cosa dicono le neuroscienze sul trauma

Le neuroscienze, che studiano il cervello, hanno scoperto molte cose sul trauma che confermano le teorie di Alice Miller.

Gli scienziati hanno visto che il trauma può cambiare la struttura e il funzionamento del cervello, influenzando parti importanti come l’ippocampo, l’amigdala e la corteccia prefrontale (McEwen, 2007).

  • Ippocampo: È una parte del cervello che aiuta a memorizzare le informazioni. Il trauma può ridurne le dimensioni, rendendo difficile per una persona ricordare e imparare nuove cose (Bremner, 1999).
  • Amigdala: È la parte del cervello che controlla le emozioni. Un trauma può renderla più attiva, causando reazioni eccessive a situazioni di stress (Rauch et al., 2006).
  • Corteccia prefrontale: Aiuta a prendere decisioni e a controllare il comportamento. Il trauma può ridurne l’efficacia, rendendo difficile per una persona pianificare e gestire le proprie emozioni (Arnsten, 2009).

Questi cambiamenti possono spiegare i sintomi del disturbo da stress post-traumatico (PTSD), come i flashback (rivivere l’evento traumatico), l’iperarousal (una sorta di tensione costante) e la dissociazione (sentirsi separati dalla realtà) (Yehuda, 2002).

Bessel van der Kolk: Il corpo ricorda

Un altro esperto molto famoso di trauma è Bessel van der Kolk.

Nel suo libro “Il corpo accusa il colpo”, spiega che il trauma non rimane solo nella mente, ma anche nel corpo. Van der Kolk pensa che sia molto importante usare terapie che coinvolgano il corpo per aiutare le persone a superare i traumi (van der Kolk, 2014).

  • Terapie somatiche: Queste terapie aiutano i pazienti a riconnettersi con il loro corpo. Possono includere yoga, danza, respirazione profonda e altre tecniche che aiutano a rilasciare le emozioni bloccate (Emerson & Hopper, 2011).
  • Mindfulness: Questa pratica insegna alle persone a essere presenti nel momento, accettando i propri pensieri e sentimenti senza giudicarli. Questo può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia (Kabat-Zinn, 2003).
  • Terapie creative: Come l’arte e la musica terapia, queste attività permettono alle persone di esprimere i loro sentimenti in modi nuovi e sicuri (Malchiodi, 2005).

Utilizzo della Psicosintesi nella gestione del trauma

La psicosintesi, sviluppata dal medico e psicoanalista italiano Roberto Assagioli, è un approccio integrativo alla psicologia che mira a promuovere la crescita e la trasformazione personale, riconoscendo e integrando tutte le dimensioni dell’essere umano: fisica, emotiva, mentale e spirituale (Assagioli, 1965).

Questo metodo si rivela particolarmente efficace nella guarigione dei traumi, poiché considera l’individuo nella sua interezza e favorisce l’integrazione delle esperienze traumatiche nella coscienza.

Alcuni principi fondamentali della Psicosintesi

La psicosintesi si basa su alcuni principi fondamentali che ne guidano l’applicazione terapeutica:

  1. L’approccio olistico: La psicosintesi vede l’individuo come un’unità integrata di corpo, emozioni, mente e spirito. Questo approccio olistico è essenziale nella guarigione del trauma, poiché il trauma colpisce tutte queste dimensioni.
  2. Il processo di sintesi: La psicosintesi mira a integrare le diverse parti di sé, comprese quelle ferite e traumatizzate, per creare un senso di coerenza e unità interiore.
  3. Il principio dell’auto-realizzazione: La psicosintesi sostiene che ogni individuo possiede un potenziale innato per la crescita e l’evoluzione personale. Il trauma può bloccare questo potenziale, ma la terapia psicosintetica aiuta a riattivarlo.

Tecniche di Psicosintesi per affrontare i traumi

  1. Visualizzazione Creativa: Questa tecnica utilizza l’immaginazione guidata per esplorare e trasformare le immagini interiori legate al trauma. Attraverso la visualizzazione, il paziente può rivisitare l’evento traumatico in un contesto sicuro e creare nuove immagini positive che favoriscono la guarigione (Vaughan, 1979).
  2. Dialogo con le parti interiori: La psicosintesi incoraggia il dialogo con le diverse parti di sé (chiamate Sub-personalità), comprese quelle traumatizzate. Questo processo aiuta a dare voce alle parti ferite e a integrarle nella coscienza, promuovendo l’accettazione e la guarigione (Firman & Gila, 2002).
  3. Meditazione: Tecniche di meditazione vengono utilizzate per sviluppare la consapevolezza e la presenza nel momento presente. Queste pratiche aiutano a ridurre l’ansia e a coltivare un senso di pace interiore, essenziale per la guarigione del trauma (Assagioli, 1965).
  4. Utilizzo della volontà: La psicosintesi pone un forte accento sull’importanza della volontà come forza motrice per il cambiamento. La volontà viene utilizzata per dirigere l’energia personale verso obiettivi positivi e costruttivi, facilitando il processo di guarigione (Assagioli, 1973).

Efficacia della Psicosintesi nel trattamento del trauma

La psicosintesi si è dimostrata efficace nel trattamento dei traumi grazie alla sua capacità di affrontare le radici profonde del dolore e di promuovere l’integrazione delle esperienze traumatiche.

Studi e testimonianze cliniche suggeriscono che la psicosintesi può portare a una maggiore consapevolezza di sé, a una riduzione dei sintomi di PTSD (disturbo post-traumatico da stress) e a un miglioramento generale del benessere psicologico (Whitmore, 2004).

Conclusione

Il trauma ha impatti significativi sulla mente e sul corpo. Alice Miller e Bessel van der Kolk hanno contribuito alla comprensione di come diversi tipi di trauma influenzino lo sviluppo psicologico e fisico.

Le neuroscienze confermano che il trauma può alterare la struttura cerebrale, portando a disturbi come il PTSD.

Van der Kolk ha evidenziato l’importanza di terapie somatiche e mindfulness nel processo di guarigione, sottolineando il legame tra mente e corpo.

La psicosintesi, con il suo approccio olistico, offre strumenti efficaci per affrontare il trauma.

Tecniche come la visualizzazione creativa, il dialogo con le parti interiori, la meditazione e l’uso della volontà consentono di integrare le esperienze traumatiche in modo profondo e duraturo.

Questo approccio si rivela potente nel trattamento del trauma, permettendo alle persone di recuperare una vita piena e soddisfacente.

L’approccio integrativo della psicosintesi, sviluppato da Assagioli, affronta il trauma in tutte le sue dimensioni, promuovendo la crescita personale e il benessere generale.

Continua ricerca e applicazione di queste tecniche promettono miglioramenti continui nella cura delle ferite causate dai traumi, contribuendo a una società più sana e consapevole.

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